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Residenze sociali Via Gallarate esito del Concorso Abitare a Milano


Il progetto consiste in un intervento di Social Housing promosso dal Comune di Milano all’interno di un'area di 33.500m2 nel quartiere Gallaratese, nella periferia nord-ovest di Milano. 
L’area d’intervento si colloca in un lotto stretto e lungo le cui sponde si affacciano rispettivamente a sud verso il fronte costruito di via Appennini, limite del quartiere residenziale Gallaratese, e a nord verso via Gallarate. 
Il progetto prevede la realizzazione di 184 appartamenti, servizi alla residenza e un parco di circa 3 ettari.



Social Housing e Spazio Pubblico

Il progetto propone un modello di “Abitare Sociale” in cui la residenza è supportata da una forte struttura di spazi pubblici e di servizi che creano nuove sinergie con il quartiere esistente e contribuiscono al corretto inserimento della nuova comunità all' interno del quartiere. Il concetto di “abitare” non si estingue nella superficie minima dell'appartamento, ma si estende agli spazi comunitari (sale riunioni, depositi comuni), agli spazi aperti, alle zone ludiche del parco e ai servizi sociali come l’asilo nido, il centro socio-culturale e il centro diurno per anziani (ci si rivolge a tre fasce di età diverse: bambini, giovani e anziani). I commerci e le caffetterie contribuiscono a caratterizzare il nuovo intervento e diventano luoghi di attrazione per l'intero quartiere.

Il masterplan e il progetto architettonico

Il parco e lo spazio pubblico strutturano l’intervento architettonico mettendo in relazione gli edifici, le zone verdi e i percorsi in un discorso continuo, omogeneo e unitario. Un percorso pedonale est-ovest organizza l’insieme, relazionando le fasce verdi a nord e sud. A sud il parco è dotato di aree attrezzate distinte per uso e qualità dei materiali, e si configura come un’estensione della via Appennini, diventando così spazio pubblico per l’intero quartiere Gallaratese. A nord, il problema dell’inquinamento acustico della Via Gallarate e della creazione di una barriera di protezione è stato affrontato con la volontà di mantenere la permeabilità tra strada e parco. Un sistema muro-collina di altezza variabile si lascia perforare e ritagliare secondo le linee di accesso pedonale e accoglie al suo interno, in spazi semi-ipogei, dei piccoli padiglioni di servizio al quartiere. I quattro edifici residenziali si collocano all’interno del lotto in corrispondenza delle pause tra gli alti edifici della via Appennini, a sud. In questo modo viene garantito il massimo soleggiamento e preservata la vista dagli appartamenti. Gli edifici sono pensati con una volumetria mista di linea e torre: all'interno del parco gli edifici di quattro piani si incastrano nel sistema del muro-collina, mentre a sud, lungo la via Appennini, si elevano con quattro torri di otto e dieci piani verso la città consolidata.

Gli appartamenti

Gli appartamenti, la maggior parte di tre e quattro locali, sono caratterizzati da una distribuzione flessibile; si riducono al minimo gli spazi distributivi, le cucine si integrano nelle zone giorno o si separano dai soggiorni con pannelli scorrevoli. Gli alloggi sono disegnati con una particolare attenzione all’esposizione solare est-ovest e alla ventilazione incrociata. Godono tutti di ampie vetrate ad alto rendimento termo-acustico e di loggie schermate con gelosie d’alluminio che rappresentano luoghi intimi di transizione tra interno ed esterno.



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