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Centrum Odorf


Il progetto di Frötscher Lichtenwagner per un edifico nel Villaggio Olimpico di Innsbruck nasce dall'esito della quarta edizione del concorso europeo per giovani architetti EuroPAN svoltasi nel 1996. Il progetto viene commissionato dalla città di Innsbruck nel 2001 e il cantiere si svolge tra il novembre 2003 e il luglio 2006. Sulla superficie del lotto di progetto di circa 24.000 mq, vengono costruiti, con una densità di circa 0,9 mq/mq, 21.691 mq di superficie utile di pavimento, suddivisi tra residenza e molte altre funzioni. Il programma comprende infatti 78 alloggi di varie metrature e 27 alloggi di residenza assistita, una sala pubblica multifunzionale, un asilo, un day care centre e un centro giovani, un supermercato, un parcheggio interrato per 105 auto e una grande piazza pubblica.



Prefazone

Il progetto costruisce un nuovo centro per la vita quotidiana del quartiere concentrando funzioni molto diverse in un unico luogo, mutando radicalmente il volto di un settore di città  fino ad ora considerato come una periferia ”dormitorio”. Nell’impossibilità di creare una piazza nel senso tradizionale del termine i progettisti hanno inteso lo spazio pubblico come una “piattaforma animata per la vita di tutti i giorni e per le attività  comuni”. Tutti gli accessi al complesso sono rivolti verso questo spazio che è stato opportunamente connesso con i percorsi presenti nel quartiere; grande attenzione è stata dedicata all’illuminazione per incrementare qualità  e uso dello spazio soprattutto nelle delicate ore serali. L’insieme delle funzioni pubbliche e dei servizi presenti nel complesso e degli oltre 100 alloggi è stato dimensionato per raggiungere la densità adeguata al nuovo spazio pubblico, valutando l’uso delle diverse funzioni alle diverse ore e per le diverse categorie sociali, garantendo in questo modo le qualità funzionali, sociali e di sicurezza proprie degli spazi pubblici urbani tradizionali.



Immagini



Il Progetto

Il complesso propone un volume che dimensionalmente si rapporta con l’edilizia residenziale circostante. Le funzioni pubbliche sono raccolte nel corpo più basso, mentre nella torre si collocano le residenze ed i servizi più direttamente collegate all’abitare. La torre è composta in realtà da due corpi di fabbrica affiancati, espediente escogitato inizialmente per raggiungere i 500 mq di superficie per piano ritenuti economicamente necessari, ma divenuto poi determinante nella composizione di tutto il progetto. Il taglio che divide le due torri, distribuite da un unico corpo scale, è largo 2,5 metri e caratterizza formalmente l’edificio, distinguendolo nettamente dal monotono edificato dell’intorno; il taglio prosegue orizzontalmente sul pavimento della piazza, creando una fessura lunga 114 metri che permette di giorno l’illuminazione naturale del parcheggio e che, di notte, diventa al contrario fonte di luce. Il centro assistenza per anziani dispone di vari servizi accessibili agli utenti anche in modo indipendente dalla presenza degli assistenti tra cui una cucina comune (per preparare torte per il Nachmittagskaffee e cene conviviali), un grande acquario (che attira anche qualche nipotino a visitare la nonna), una biblioteca con zona lettura e possibilità di usare computer. Gli appartamenti assistiti (27) sono tutti dotati di bagno e cucina accessibile ai disabili. Quest’ultime sono attrezzate con dispositivi che interrompono la fornitura di corrente elettrica dopo un periodo prestabilito se non viene azionato un pulsante di controllo. In questo modo si evitano incidenti domestici. Gli alloggi sono inoltre collegati con una linea interna al centro di assistenza situato al piano terra del edificio.



Disegni



Il Centro Giovani non si propone come un luogo istituzionale con attività prestabilite e cerca di abbassare la “soglia d’entrata” attraverso la propria conformazione architettonica proponendo un grande spazio libero che si intravede dall’esterno ed è diviso dall’ingresso solo dal box rosso dei servizi igienici. Gli spazi più strutturati “palestra, sala prove” si trovano nell’interrato. La scuola materna è caratterizzata da un ingresso e zona d’attesa al piano terra vetrata verso il passaggio e la piazza mentre tutti gli altri spazi occupano il piano superiore; una seduta lunga 30m accoglie i bambini e i genitori. Le funzioni secondarie sono disposte nello spazio aperto con cubi colorati in costruzione a secco mentre le aule insieme al corridoio producono un continuo, evocando in questo modo l’organizzazione della città  (cubi = case, le aule = i giardini, patio = parco, mensa = piazza). Il sistema adottato per il disegno delle facciate supera la consueta sequenza di finestre analoghe tipica delle periferie. L’involucro si configura quale sistema di diaframmi in grado di regolare le relazioni tra interno ed esterno, tra spazio pubblico e spazio privato, tra residenza e servizi, permettendo la definizione di nuovi modelli ed una rinnovata qualità  dell’abitare.