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De Salamander


Rannicchiato nel quartiere che lo ospita come un serpente nella sua cesta, il complesso residenziale di 79 appartamenti è costuito in gran parte da alloggi in affitto per il mercato libero e per le fasce socialmente deboli; 14 unità con le relative attrezzature collettive sono destinate a giovani disabili.



Il caratteristico profilo ondulato del tetto sottolinea la relazione con il contesto, un quartiere di abitazioni a schiera di piccolo taglio da un lato e di blocchi multipiano dall’altro. Per evitare di lasciare in ombra le case a schiera per gran parte del giorno il nuovo edificio doveva risultare di altezza contenuta, il che però avrebbe comportato una riduzione del numero di alloggi richiesto dal programma. Pertanto si è optato per un volume aderente al perimetro irregolare del lotto, con un andamento a spirale che si adegua di volta in volta alla scala degli edifici più vicini. L’ampia spirale individua allo stesso tempo una corte interna che rappresenta un’oasi di quiete nella confusione del quartiere.



Immagini



L’edificio fiancheggia una via di scorrimento piuttosto trafficata, perciò si è deciso di avvolgere la struttura portante in calcestruzzo dei fronti esterni “tipica dell’edilizia residenziale olandese” con una pelle scabra di mattoni scuri. I mattoni sono posati in foglio in modo da lasciare a vista l’incavo sulla faccia esterna, valorizzando le qualità  tattili della facciata. Il carattere fortemente plastico dell’edificio nel suo insieme viene così trasferito in maniera letterale ai singoli componenti del rivestimento. Lo spessore sottile della pelle, che diventa chiaramente percepibile in corrispondenza delle bucature, crea un contrasto sorprendente con il suo aspetto alquanto robusto. Al suo interno la pelle del rivestimento racchiude i ballatoi che danno accesso agli alloggi e le pareti esterne di questi ultimi, rivestite con pannelli giallo-verdi. Gli appartamenti sono orientati principalmente in direzione della corte interna, che si presenta calda e accogliente grazie alle curvature morbide dei corpi che la fiancheggiano e al rivestimento continuo in legno. “Cuore morbido, guscio ruvido” potrebbe essere il motto dell’intervento. Unicamente in corrispondenza delle strette testate il blocco è privato della pelle di rivestimento, in modo da regalare a chi passa uno sguardo sugli interni domestici. Gli appartamenti hanno in dotazione balconi verso il perimetro dell’isolato e ballatoi di larghezza fuori standard lungo la corte, che possono a loro volta servire da balconi. Questo trattamento differenziato dei fronti permette di ricavare il massimo beneficio dall’orientamento nord-sud.



Disegni



La grande corte interna è trattata come un giardino di utilizzo collettivo, accessibile a tutti gli abitanti del complesso. Per gli alloggi destinati ai disabili è stato allestito un secondo giardino separato lungo il perimetro esterno del blocco. Inoltre la copertura ondulata è del tipo inerbito, in modo da offrire una vista gradevole agli abitanti degli ultimi piani. Grazie al tetto ondulato e alla forma curvilinea, il blocco non comprende soltanto una grande varietà  di tipologie alcune delle quali dotate di vani a doppia altezza o piccoli patii al livello della copertura ma si presenta anche costantemente diverso a seconda del punto di osservazione. Tempo e movimento costituiscono due fattori decisivi nella percezione del complesso, tanto che per comprenderlo nella sua interezza è necessario girarci intorno o attraversarlo ripetutamente. Il blocco è stato soprannominato “De Salamander” per il colore giallo dei ballatoi, nettamente visibile attraverso le aperture della pelle scura specialmente nelle ore notturne. Si può affermare senza dubbio che il tema principale di questo edificio dall’immagine fortemente plastica risieda nei suoi contrasti: in De Salamander infatti si incontrano e dia- logano morbidezza e resistenza, tonalità  scure e policromia, manufatti industriali e artigianali, spirito sobrio e spirito giocoso.